مصائر فردية ما بين التاريخ والأدب في قصة "الأنتيمون" للكاتب الصقلي ليوناردو شاشا

نوع المستند : المقالة الأصلية

المؤلف

جامعة عين شمس

المستخلص

Il presente articolo analizza il racconto lungo “L’antimonio” di Leonardo Sciascia, de Gli Zii di Sicilia (1960), usando come chiave di lettura le riflessioni di György Lukács sui personaggi nel suo Il romanzo storico (1937) tradotto in italiano nel 1965. Vari critici interessati nell’opera sciasciana come Massimo Onofri, Michela Montante e – anche prima di loro – Claude d’Ambroise si sono riferiti all’influenza del pensiero del filosofo ungherese sullo scrittore siciliano. Tuttavia, quest’influenza non è stata oggetto di uno studio per sé. Concentrandosi su “L’antimonio” attraverso la sua presentazione di individui influenzati dalla Guerra civile di Spagna, e trattando la storia della sua composizione e le incertezze di Sciascia su quale genere usare, questo studio suggerisce una possibile intersezione tra il pensiero di Lukács e la poetica di Sciascia nella descrizione di quello che Lukács chiama “destini individuali” che riflettono i problemi dell’epoca. “L’antimonio” racconta la storia degli individui del “basso”: che vivono la storia direttamente “in parte operando, in parte subendo”. Confrontando “L’antimonio” di Sciascia al Romanzo storico di Lukács, questo studio rappresenterebbe dunque un contributo nell’ambito della letteratura comparata con interesse nella letteratura come fonte storica.

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